Una storia di
innovazione.
creatività.
Successo.
Abbiamo sempre pensato che è possibile fare impresa e creare ricchezza senza arrecare danni all’ambiente e alle persone. In quasi 20 anni di attività abbiamo dimostrato che lavorare in modo etico rispettando i vincoli di sostenibilità non è facile ma possibile, gratificante e corretto.
Ai nostri esordi tutti ci dicevano: il tempo vi darà ragione. Oggi tutti ci dicono: avete ragione.
Carta riciclata Dal punto di vista economico, il riciclaggio è sicuramente meno costoso che l’incenerimento. Il costo dell’incenerimento di una tonnellata di rifiuti varia tra 96 e 192 euro a tonnellata, mentre il trattamento della carta straccia costa tra 64 e 96 euro a tonnellata. È ovvio che la carta riciclata non produce un pari peso di carta “nuova” ( per fare una tonnellata di carta nuova ci vuole normalmente – e comunque in misura variabile a seconda degli impianti e del prodotto fabbricato – anche una certa percentuale di cellulosa fresca, proveniente da alberi). Tuttavia:
In Italia il tasso di riciclo annuale degli imballaggi di carta e cartone è più che raddoppiato negli ultimi 15 anni, mentre oltre il 50 per cento della carta da macero mondiale viene indirizzata verso i mercati asiatici. Una tonnellata di carta riciclata consente di risparmiare (rispetto alla carta vergine) il taglio di 24 alberi, il consumo di 4.100 kWh di energia e di 26 metri cubi di acqua, e le emissioni di 27 chili di CO2 Per quanto riguarda la carta in fibra vergine, le operazioni forestali gestite dalla certificazione Forest Stewardship Council® (FSC) vengono stabilite con elevati standard ambientali e sociali che altri schemi non applicano.
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Plastica riciclata Le plastiche in genere sono materiali scarsamente degradabili. I più comuni polimeri possono impiegare anche 1000 anni per degradarsi nell’ambiente. Le plastiche rappresentano tra l’altro il 40% dei rifiuti prodotti. Il materiale plastico largamente impiegato negli imballi e nei prodotti di consumo ha un forte impatto sull’ambiente e sulla salute degli esseri viventi. Il suo incenerimento produce diossine, furani, PCB – policlorobifenili, IPA (idrocarburi policiclici aromatici), VOC (composti organici volatili), elementi in traccia (piombo, cadmio e mercurio), acido cloridrico, ossidi di azoto, ossidi di zolfo ed ossidi di carbonio. Molti di questi composti si disperdono in atmosfera insieme alle polveri, alle ceneri di fondo (che si depositano alla base della caldaia durante il processo di combustione) e alle ceneri volanti (perché non trattenute dai sistemi di filtraggio aereo). Il riciclaggio si presta particolarmente alle materie plastiche degli imballaggi. I polimeri che permettono i migliori risultati in termini di recupero sono: PET, PVC, PE. Nel caso si suddividano le diverse tipologie in modo omogeneo, si ottiene materia prima secondaria, cioè con caratteristiche tecniche e chimiche del riciclato molto simili a quelle iniziali. Alcuni esempi di prodotti:
Per acque minerali e bevande analcoliche il riciclo del PET avviene con le modalità stabilite dal Dm 113/2010 che consente l’impiego di polietilentereftalato (Pet) riciclato nella produzione di bottiglie per uso alimentare (con un contenuto massimo del 50 % sul totale) Nel caso di trattamento di diversi tipi di plastica insieme, si ottiene plastica riciclata eterogenea, impiegata ad esempio per produzione di panchine, parchi giochi, recinzioni, arredi per la città, cartellonistica stradale. |
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Gomma riciclata Il riciclo meccanico della gomma consiste nella riduzione del materiale recuperato in granulometrie omogenee che consentano il reimpiego del materiale stesso nella mescola utilizzata per la produzione dei nuovi manufatti.
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Alluminio riciclato L’alluminio possiede caratteristiche ottimali per il riciclo: può essere riciclato al 100% e riutilizzato all’infinito per dare vita ogni volta a nuovi prodotti.
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Vetro riciclato Si estrae dai grossi peli che ricoprono i frutti (noci) della Cocos nucifera o palma da cocco, pianta della famiglia delle Arecacee probabilmente originaria dell’Oceania. La palma è tipica della zona pan-tropicale del pianeta. La produzione di fibra assume una valenza industriale in India, Sri Lanka, Thailandia, Malaysia e Indonesia. Dalle noci si tolgono i gusci, poi lasciati macerare in acqua per alcune settimane (frutti maturi) o alcuni mesi (frutti non completamente maturi). Le fibre sono estratte manualmente o con l’ausilio di macchine apposite. |
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Cuoio Riciclato Si estrae dai grossi peli che ricoprono i frutti (noci) della Cocos nucifera o palma da cocco, pianta della famiglia delle Arecacee probabilmente originaria dell’Oceania. La palma è tipica della zona pan-tropicale del pianeta. La produzione di fibra assume una valenza industriale in India, Sri Lanka, Thailandia, Malaysia e Indonesia. Dalle noci si tolgono i gusci, poi lasciati macerare in acqua per alcune settimane (frutti maturi) o alcuni mesi (frutti non completamente maturi). Le fibre sono estratte manualmente o con l’ausilio di macchine apposite. |