Plastica nei mari: la UE alza il tiro
I risultati di una cultura basata sull’uso e sullo spreco degli oggetti di plastica monouso sono ben visibili ovunque, sia lungo le coste che negli oceani. Secondo quanto confermato da una recente stima, i rifiuti di plastica inquinano sempre più gli oceani: basti pensare che entro il 2050 il peso delle plastiche presenti nei mari sarà superiore a quello dei pesci.
Il 27 marzo 2019 il Parlamento europeo ha votato a favore di nuove regole per arginare il problema dei prodotti di plastica monouso e degli attrezzi di pesca perduti in mare. Questi prodotti compongono ben il 70% di tutti i rifiuti marini.
Le nuove misure
È stato approvato il divieto totale per gli oggetti di plastica monouso di cui esiste una versione alternativa già disponibile sul mercato: cotton fioc, posate, piatti, cannucce, bastoncini mescola bevande e bastoncini da palloncino. Gli eurodeputati hanno aggiunto alla lista dei prodotti da vietare anche i contenitori per cibo da fast-food in polistirene.
Sono state approvate anche altre misure, come l’estensione della responsabilità per alcune aziende, in particolare per le multinazionali del tabacco, secondo il principio del “chi inquina, paga”. Tale modello si applica anche ai produttori di attrezzatura da pesca, in questo modo si evita che siano i pescatori a dover affrontare i costi della raccolta delle reti da pesca perse in mare.
Fra le altre proposte approvate, l’obiettivo di raggiungere entro il 2029 la raccolta del 90% delle bottiglie di plastica (per esempio attraverso il sistema dei vuoti a rendere) e l’obbligo di etichettatura per i prodotti di tabacco con filtri, i bicchieri di plastica, gli assorbenti igienici e le salviettine umidificate, in modo che gli utenti sappiano come smaltirli correttamente, il tutto corredato da un’attività di sensibilizzazione.
Infine, è stato stabilito che una parte del materiale utilizzato per produrre le bottiglie di plastica debba provenire dalla plastica riciclata in percentuali pari al 25% entro il 2025 e al 30% entro il 2030.
Dopo essere stato firmato dal Presidente del Parlamento europeo e dal Presidente del Consiglio, l’atto legislativo sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Altre azioni per combattere l’inquinamento della plastica
A settembre 2018 gli eurodeputati hanno approvato una strategia contro le plastiche che mira ad aumentare i tassi di riciclaggio dei rifiuti di plastica nell’UE.
Inoltre, il Parlamento ha proposto alla Commissione europea una lista di misure contro le micro-plastiche, dei minuscoli pezzi di materiale plastico che si trovano in quantità crescenti negli oceani.
Nel 2015, il Parlamento ha votato a favore di una restrizione dell’uso delle buste di plastica leggera nell’UE.
Non è solo una questione di disordine e sporcizia, i rifiuti di plastica feriscono gli animali che possono restare intrappolati nei pezzi più grandi o addirittura possono scambiarne le parti più piccole per cibo. L’ingestione di particelle di plastica impedisce la digestione degli alimenti normali e può favorire la presenza di inquinanti chimici tossici nel loro organismo;
Inoltre, tramite la catena alimentare gli esseri umani mangiano la plastica ingerita dai pesci. Gli effetti che questo passaggio ha sulla salute umana sono ancora ignoti.
I rifiuti di plastica causano inoltre una perdita economica per quei settori e quelle comunità che dipendono dai prodotti ricavati dal mare, inclusa l’attività manifatturiera: solo il 5% del valore degli imballaggi di plastica resta nell’economia – il resto viene letteralmente gettato via, rendendo ancora più evidente la necessità di un approccio incentrato sul riciclaggio e sul riuso.